Sassoferrato - Marche Region - Italy
+39 0732956257
iat.sassoferrato@happennines.it

Battaglia delle Nazioni

Sassoferrato, viaggio in una storia senza tempo.

Lucidate le spade, preparate gli scudi, la rievocazione storica della Battaglia delle Nazioni è alle porte.

L’antica Sentinum rinasce dalle sue ceneri ogni ultimo fine settimana di luglio diventa il teatro della Battaglia sanguinaria in cui nel 295 a.C. i Romani affrontarono l’alleanza dei popoli italici.

29-30-31 luglio: 2 campi storici, uno Romano e uno Gallo-Sannita, narrazione della Battaglia, cena romana con piatti tipici dell’epoca, visite guidate e presentazione del nuovo allestimento multimediale.

Tutto si svolge al Parco Archeologico Sentinum che per l’occasione si trasforma in un grande villaggio dove vivere il quotidiano degli antichi popoli con aree dedicate alla forgia, alla cucina, al conio, alla tessitura e nel “Castrum Romanum”, con la vita militare e non solo del legionario.

Un’esperienza unica, emozionante per i piccoli ma anche per i grandi! Scopri il programma e prenota le attività!

PROGRAMMA COMPLETO:

Venerdì 29 luglio

ore 21.30 Allestimento degli accampamenti – gli eserciti si preparano in abbigliamento storico (visita libera)

 ———————–

Sabato 30 luglio

dalle ore 15.00 alle ore 24.00 Gli accampamenti prendono vita- dimostrazioni e attività degli eserciti (visita libera)

ore 18.00 Presentazione allestimento multimediale del Parco Archeologico di Sentinum

Nell’ambito del Progetto Integrato Locale “Paesaggi e civiltà del fare”

Una realtà che permetterà ai visitatori del parco di “immergersi” nelle terme, nella domus… nei luoghi di Sentinum.

 

ore 20.00 Cena del Legionario (su prenotazione entro venerdì 29 luglio ore 20.00)

con piatti tipici dell’epoca. Una tappa del Gran tour delle Marche di Tipicità. Il menù comprende, tra le varie cose, Acetaria, Libum primum, Caciofiore.

Menù:

  • Antipasto: Acetaria (giardiniera con ortaggi, carote, rape, mele, ravanelli, melograni) , libum primum (tortino di formaggio fuso con uovo e farina, cotto al forno), caciofiore (crostone di pane tostato con miele e formaggio di pecorino romano fuso)
  • Primo piatto: tacconi con ragù di carni bianche e verdure.
  • Secondo piatto: bocconcini di cinghiale con miele, aceto e senape
  • Contorno: Erbe selvatiche e cardi
  • Dolci
  • Vino bianco e rosso
  • Acqua naturale

Menù baby: lasagna con salsiccia e hamburger

Durante la serata il racconto della battaglia

 

ore 21.30 Si accendono le luci su Sentinum – Marcia dei legionari verso Civita. Inaugurazione istallazione multimediale

ore 22.00 Conosciamo la Battaglia del Sentinum Racconto della battaglia

 ———————–

Visite guidate al Parco archeologico di Sentinum (su prenotazione)

Venerdì 29 luglio

ore 19.00 visita guidata con cena/aperitivo all’Agriturismo Antico Muro 

(su prenotazione entro venerdì 29 luglio ore 12.00)

Al termine della visita potrete scegliere tra tre diverse opzioni per una cena o aperitivo presso l’Agriturismo Antico Muro:

Menu’ Battaglia Delle Nazioni – Aperitivo 14€

  • 1 Calice Prosecco o Spritz
  • Tagliere con Crescia

Menu’ Romanesco 34 € 

  • Tagliere con Crescia
  • Assaggio di Trippa e Cotiche e Fagioli
  • Pincinelle cacio e pepe
  • Mezze maniche all’amatriciana
  • Maialino in Porchetta
  • Gratin di Verdure
  • Ciambelle fritte
  • Acqua vino e caffe’

Menu’ Antica Roma 29 €

  • Insalata di Ceci
  • Crostoni con Epityrum Garum e Moretum
  • Polenta di Farro con Salsa ai Formaggi e Tartufo
  • Maialino in Porchetta con Cicoria
  • Ciambelle fritte
  • Acqua Vino E Caffe’

(tariffa visita guidata + aperitvo/cena)

 ———————–

Sabato 30 luglio

ore 11.00 – 15.00 – 16.00 – 17.00

 ———————–

Domenica 31 luglio

ore 11.00 – 17.00

Per la prima volta il percorso di visita sarà arricchito dal nuovo allestimento multimediale

 

INFO Punto I.A.T. Sassoferrato

0732956257 / 3337300890

iat.sassoferrato@happennines.it

www.sassoferratoturismo.it

 

CENNI STORICI DELLA BATTAGLIA DELLE NAZIONI 295 a.C.

Verso la “Battaglia del Sentino”

Nel 295 a.C. nell’agrum Sentinas (territorio sentinate) fu combattuta una memorabile battaglia. In quegli anni Roma era impegnata nella terza Guerra Sannitica, che sarebbe giusto ricordare come prima Guerra Italica, dato che non fu combattuta contro i soli Sanniti, ma coinvolse le popolazioni dell’Italia centro-meridionale che si trovarono per la prima volta unite con i Romani o contro il “pericolo romano”. I Sanniti erano già dal 302 a.C. in guerra coi Romani nel territorio della Lucania, mentre gli Umbri avevano visto fondare nel proprio territorio nel 299 a.C. la colonia latina di Narnia (Narni). Le città etrusche dal canto loro erano minacciate nei propri interessi commerciali. Umbri ed Etruschi avevano quindi buoni motivi per temere di dover rinunciare all’indipendenza, mentre i Galli Senoni vedevano addirittura in pericolo la propria esistenza. Stratega della federazione antiromana fu il capo sannita Gellio Egnazio. I Piceni invece, abitatori delle Marche centro-meridionali, nel 299 a.C. stipularono un’alleanza coi Romani, forse perché nutrivano avversione nei confronti dei Galli.

Il Senato affidò ai consoli Quinto Fabio Massimo Rulliano e Publio Decio Mure il comando di quattro legioni per affrontare l’esercito dei nemici e obbligarli alla battaglia. Dopo uno scontro nei pressi di Chiusi, gli eserciti si spostarono sul versante orientale dell’Appennino. Fabio riuscì ad infrangere la compattezza degli avversari, costringendo Etruschi ed Umbri a tornare verso Chiusi e le aree interne, nel frattempo attaccate dai Romani. Così, a fronteggiarsi sul campo di battaglia in un caldo giorno d’estate, rimasero da una parte i Romani con i loro alleati Latini, Campani e alcune tribù sabelliche, mentre dall’altra i Sanniti e i Galli Senoni.

Gli eserciti in campo

La legione romana in quest’epoca era composta da una falange di circa 3.000 opliti cui si aggiungeva la cavalleria e la fanteria leggera. E’ probabile che per la battaglia del Sentino la formazione fosse schierata con un’organizzazione manipolare, composta da unità piccole e mobili che si disponevano a scacchiera sul terreno.

La prima linea era composta da dieci manipoli di hastati, ognuno con 120 fanti divisi in due serrate centurie. La seconda linea era quella dei principes identici per numero ai fanti della prima linea, ma disposti in file più aperte. L’ultima linea era costituita dai triarii, i soldati veterani, sempre divisi in dieci manipoli però di 60 fanti ognuno. Ogni manipolo era preceduto da un numero variabile di velites, fanti armati alla leggera che disturbavano il nemico con lanci di giavellotti e ghiande-missile. A fianco della legione si disponevano dieci turmae di cavalieri. Accanto ai cittadini romani, sulle ali esterne dello schieramento stavano gli alleati. Ogni console aveva il comando supremo di due legioni.

In questa battaglia è quindi probabile che i Romani schierarono quattro legioni di 4.200 fanti e 300 cavalieri ognuna, più un numero di fanti alleati ancora superiore insieme a 1.000 soldati campani a cavallo, per un totale di circa 40.000 uomini in campo.

Dall’altra parte c’era un numero superiore di Sanniti e Galli Senoni. I Sanniti adottavano una tattica manipolare simile a quella romana e schieravano anche la legio linteata, un corpo d’elite che indossava tuniche di lino bianco e portava scudi coperti d’argento. I Galli si disponevano invece senza formazione fissa e, oltre ad un armamento d’avanguardia, potevano disporre di cavalleria e carri da guerra con cui spostarsi sul terreno di battaglia.

La battaglia

Narra la leggenda che, prima della battaglia, davanti alle truppe comparve una cerva inseguita da un lupo: la cerva si diresse verso i Galli che la trafissero, mentre il lupo corse verso le fila romane dove fu accolto come un messaggero del favore degli dei.

Alla sinistra dello schieramento Decio si trovò di fronte i Galli, mentre Fabio si scontrò coi Sanniti. La tattica cauta di Fabio portò allo sfondamento del fronte nemico, mentre l’irruenza di Decio mise in seria difficoltà le legioni, che furono salvate dal soccorso del collega e da un gesto rimasto famoso: Decio Mure, mettendo in atto un antico rituale, la devotio, votò sé stesso agli dei inferi pregando di trascinarsi dietro i nemici. Così, disarmato, si gettò nel mezzo della mischia e si fece uccidere. I Romani conseguirono una netta vittoria, infliggendo ai nemici 25.000 morti e 8.000 prigionieri. Decio rimase nella memoria del popolo romano per la sua suprema abnegazione e la Battaglia del Sentino cambiò le sorti della penisola, aprendo a Roma la conquista dell’Italia centro-settentrionale.

La battaglia si svolse probabilmente su un terreno semipianeggiante nei pressi del fiume Sentino, da cui poi avrebbe preso il nome la città romana. Secondo Paolo Sommella, l’accampamento romano si sarebbe trovato nella zona di Stavellina, mentre quello avversario tra Monterosso e Civitalba e la pianura nel mezzo, percorsa dal torrente Sanguerone, avrebbe visto lo svolgimento dello scontro.

Altre ipotesi sono state fatte per identificare il sito; recentemente Giulio Firpo, stravolgendo le tesi tradizionali, ha proposto il “piano del Sentino” nel comune di Rapolano, in Toscana, nel cuore dell’Etruria.

EDIZIONE 2019

EDIZIONE 2018

EDIZIONE 2017

EDIZIONE 2016